giovedì, marzo 02, 2006

Esagramma 32 - La Durata

Dimorando in dedizione costante,
avanzo talvolta a fatica:
estraggo acqua dal deserto
e accendo fuochi con umida legna.
Altre volte arriva la gioia
e viaggio su alati destrieri,
sostenuto da misteriose cosmiche forze.

La nascita è promessa luminosa,
la morte polvere e abisso
e l’una nell’altra si trasfondono
senza soluzione apparente.
Cosa dunque rimane,
cosa perdura?
Cosa nasce e si rinnova,
ché muore e si sfalda
nel nulla?
Ripetendo frasi e gesti in un ciclo nel ciclo,
io lucido il mio specchio appannato.

Soffio e tuono:
con il suono della Mistica Legge
emerge la mia vita dal profondo.
La gemma dei desideri fra le mani
respiro le infinite possibilità
del Tutto.

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